Servizi Telefonici: Illegittima la Fatturazione a 28 Giorni - Cassazione Civile n. 4182/2024
Servizi Telefonici: Illegittima la Fatturazione a 28 Giorni - Cassazione Civile n. 4182/2024
Introduzione:
Con la decisione n. 4182/2024 (ordinanza 15 febbraio 2024), la Terza Sezione della Corte di Cassazione civile ha stabilito che è illegittima la prassi adottata da un operatore telefonico nazionale che adotta una cadenza di fatturazione ogni 28 giorni invece di quella mensile, configurandosi come una pratica commerciale ingannevole vietata dalla legge.
⚖️ Principio di diritto affermato
La Corte ha affermato che:
Fatturazione a 28 giorni:
La Cassazione ha precisato che la fatturazione a 28 giorni è una pratica che inganna il consumatore, in quanto non rispetta i criteri di trasparenza previsti dalle normative europee e italiane per quanto riguarda la periodicità della fatturazione nei servizi telefonici.
Violazione delle norme di protezione del consumatore:
L'operazione di stabilire una cadenza di pagamento ogni quattro settimane anziché mensile, ha dichiarato la Cassazione, non solo è inammissibile, ma rappresenta una violazione della tutela del consumatore, poiché induce il cliente a pagare per periodi più brevi rispetto a quanto previsto dalla consuetudine.
👉 In sostanza, il provvedimento stabilisce che ogni operatore telefonico deve attenersi al principio di trasparenza e corretta informazione nei confronti dei consumatori, assicurando che la fatturazione avvenga secondo un periodo mensile, come da prassi consolidata e regolamenti normativi.
🧾 Normativa di riferimento
Direttiva 2005/29/CE – Pratiche commerciali sleali.
Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005) – Art. 20 (pratiche commerciali ingannevoli).
Art. 6 – Direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori.
📚 Rilevanza della pronuncia
La sentenza:
Riconferma il principio che la fatturazione a 28 giorni non è in linea con i principi di trasparenza e informazione corretta a cui gli operatori telefonici devono attenersi.
Sottolinea l’importanza di proteggere i diritti dei consumatori, in particolare evitando pratiche ingannevoli che possano alterare il comportamento del consumatore e danneggiarlo economicamente.
Ribadisce che la legge italiana e quella europea vietano chiaramente la cadenza di pagamento che non corrisponde a un periodo mensile.








