Nessuna Condanna per Coltivazione Domestica di Cinque Piante di Cannabis: Cassazione Penale n. 23520/2023
Nessuna Condanna per Coltivazione Domestica di Cinque Piante di Cannabis: Cassazione Penale n. 23520/2023
Introduzione:
Con la sentenza n. 23520/2023 (udienza 30 gennaio 2023, deposito 30 maggio 2023), la Sezione III della Corte di Cassazione penale ha confermato l’assoluzione di un imputato accusato di coltivazione di canapa indiana, riconoscendo la non punibilità per la coltivazione domestica di un numero irrilevante di piante destinate all'uso personale.
⚖️ Principio di diritto affermato
La Corte ha stabilito che:
Non costituisce reato la coltivazione domestica di cannabis quando:
Si tratti di un numero esiguo di piante (nel caso di specie, cinque),
Le modalità di coltivazione siano rudimentali e non professionali,
Il quantitativo di principio attivo ricavabile sia modesto,
Siano assenti elementi che facciano presumere la destinazione allo spaccio,
L’imputato sia incensurato e non risulti inserito nel circuito criminale della droga.
Il criterio di valutazione:
Deve basarsi su una valutazione complessiva degli elementi oggettivi e soggettivi,
Con riferimento al principio di offensività concreto e attuale.
👉 La coltivazione domestica, in tali condizioni, è priva di rilevanza penale.
🧾 Normativa di riferimento
Art. 73 D.P.R. 309/1990 – Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.
Principio di offensività – Elaborazione giurisprudenziale.
📚 Rilevanza della pronuncia
La sentenza:
Rafforza l'interpretazione garantista e sostanzialista del diritto penale in materia di stupefacenti,
Riconosce l'importanza della finalità di uso personale,
Contribuisce a tracciare i limiti tra coltivazione penalmente rilevante e penalmente irrilevante.