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Ne Bis In Idem e Maltrattamenti in Famiglia: La Cassazione si Esprime sulla Violazione del Principio - Sentenza n. 35876

Ne Bis In Idem: La Specificazione del Dato Temporale e la Violazione del Principio - Cassazione n. 35876/2023

Introduzione:

Con la sentenza n. 35876/2023, la Corte di Cassazione, Sezione II Penale, si è espressa sul principio del ne bis in idem in relazione al reato di maltrattamenti in famiglia. La Corte ha precisato che la specificazione del dato temporale risulta essere una condizione imprescindibile per garantire il rispetto di tale principio, evitando che l'imputato venga giudicato due volte per lo stesso fatto.

⚖️ Principio di diritto affermato

In questa sentenza, la Corte ha stabilito che:

  • Ne bis in idem e maltrattamenti in famiglia:

  • La Corte ha ribadito l'importanza del principio del ne bis in idem, che impedisce che una persona venga perseguita per lo stesso reato due volte. Questo principio, secondo la Cassazione, è fondamentale per la protezione dei diritti dell'imputato e per garantire il giusto processo. Nel caso dei maltrattamenti in famiglia, l’applicazione di questo principio è particolarmente rilevante quando la condanna per reati connessi rischia di duplicare le sanzioni per lo stesso comportamento illecito.

  • Specificazione del dato temporale:

  • La Corte ha precisato che la specificazione del dato temporale è una condizione fondamentale per applicare correttamente il principio del ne bis in idem. Questo significa che, per garantire che non ci sia doppia condanna per lo stesso fatto, deve essere chiaro quando e in quale periodo si è verificato il reato oggetto di giudizio.

  • Violazione del principio ne bis in idem:

  • Nel caso in esame, la Corte ha rilevato che, senza una precisa indicazione temporale, c’è il rischio che l’imputato venga giudicato più volte per lo stesso episodio di maltrattamento in famiglia, violando il principio di non doppia punizione.

👉 In sintesi, la Corte di Cassazione ha ribadito che il principio del ne bis in idem non può essere rispettato senza la specificazione precisa del periodo in cui si è consumato il reato. Nel caso dei maltrattamenti in famiglia, la Corte ha ritenuto che la mancanza di tale specificazione costituisse una violazione del principio di non essere giudicati due volte per lo stesso fatto.

🧾 Normativa di riferimento

  • Art. 4 Protocollo n. 7 CEDU – Divieto di doppia incriminazione (ne bis in idem).

  • Art. 649 c.p.p. – Efficacia della sentenza di proscioglimento o di condanna.

  • Art. 571 c.p. – Maltrattamenti in famiglia.

📚 Rilevanza della pronuncia

La sentenza:

  • Riafferma il principio fondamentale del ne bis in idem, assicurando che nessuno possa essere processato due volte per lo stesso reato.

  • Enfatizza l'importanza della precisione temporale nel processo penale, soprattutto in relazione ai reati continuati o ripetuti, come nel caso dei maltrattamenti in famiglia.

  • Sottolinea la necessità di una giustizia chiara e coerente, dove ogni accusa sia ben definita e dove la protezione dei diritti dell’imputato sia rispettata in ogni fase del processo.

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