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Reati Ambientali e Gestione Illegale dei Rifiuti: Chiarimenti della Cassazione Penale, Sentenza n. 21187/2023

Reati Ambientali e Gestione Illegale dei Rifiuti: Chiarimenti della Cassazione Penale, Sentenza n. 21187/2023

Introduzione:

Con la sentenza n. 21187/2023 (udienza 15 febbraio 2023, deposito 18 maggio 2023), la Sezione III della Corte di Cassazione penale ha fornito importanti chiarimenti in materia di reati ambientali, con particolare riferimento alla gestione non autorizzata di rifiuti ai sensi dell'art. 256 D.Lgs. 152/2006.

⚖️ Principio di diritto affermato

La Corte ha stabilito che:

  • Il reato di gestione illecita di rifiuti si configura quando si riscontri:

  • Accumulo ripetuto di rifiuti in un'area determinata,

  • Con un carattere tendenzialmente definitivo,

  • In assenza delle autorizzazioni previste per la realizzazione o gestione di una discarica.

  • È irrilevante:

  • L'eventuale esistenza di attività di trasformazione, recupero o riciclo,

  • Ai fini della configurabilità del reato, conta la gestione materiale dei rifiuti senza titolo abilitativo.

👉 Qualsiasi deposito sistematico e non autorizzato di rifiuti costituisce reato ambientale, anche se non destinato a trattamento.

🧾 Normativa di riferimento

  • Art. 256, D.Lgs. 152/2006 – Attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

  • Art. 183, D.Lgs. 152/2006 – Definizione di rifiuto.

📚 Rilevanza della pronuncia

La sentenza:

  • Chiarisce i presupposti applicativi della normativa sui rifiuti,

  • Ribadisce l'obbligo di autorizzazione preventiva per qualunque attività di gestione,

  • Sottolinea l'irrilevanza della destinazione finale dei rifiuti ai fini dell'integrazione del reato.

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