Notizia di Reato da Intercettazioni Inutilizzabili: Corruzione e Validità del Decreto, Cassazione Penale n. 22390/2023

Introduzione:

Con la sentenza n. 22390/2023 (udienza 30 marzo 2023, deposito 24 maggio 2023), la Sezione VI della Corte di Cassazione penale ha fornito importanti chiarimenti sulla possibilità di fondare una notizia di reato su intercettazioni inutilizzabili, con particolare riferimento al delitto di corruzione.

⚖️ Principio di diritto affermato

La Corte ha stabilito che:

• La notizia di reato alla base di un nuovo decreto autorizzatorio per intercettazioni:

• Può derivare anche da precedenti intercettazioni inutilizzabili,

• A condizione che emergano fatti nuovi e autonomi (ad esempio, un delitto di corruzione) rispetto a quelli originariamente contestati.

• La presenza di gravi indizi di reato legittima l'emissione di un nuovo provvedimento autorizzativo, anche se originato da un'attività intercettiva formalmente invalida rispetto ad altri reati.

• Il divieto di utilizzabilità delle intercettazioni:

• Non pregiudica la possibilità di trarre elementi di conoscenza validi per l'avvio di nuove attività investigative.

👉 La distinzione tra inutilizzabilità probatoria e utilizzabilità come fonte di notizia di reato è fondamentale nel diritto processuale penale.

🧾 Normativa di riferimento

• Art. 270 c.p.p. – Divieto di utilizzazione delle intercettazioni.

• Art. 266 c.p.p. – Requisiti per l'autorizzazione delle intercettazioni.

• Art. 405 c.p.p. – Notizia di reato e iscrizione nel registro.

📚 Rilevanza della pronuncia

La sentenza:

• Chiarisce il rapporto tra inutilizzabilità probatoria e fonte autonoma di investigazione,

• Rende più flessibile la gestione delle indagini su reati gravi come la corruzione,

• Rafforza l'importanza della continuità investigativa pur nel rispetto delle garanzie difensive.