Evasione IRPEG e Rilevanza Probatoria dei Documenti: Limiti e Precisazioni della Cassazione Penale n. 32088/2023

Introduzione:

Con la sentenza n. 32088/2023 (udienza 22 marzo 2023, deposito 25 luglio 2023), la Sezione III della Corte di Cassazione penale ha offerto importanti chiarimenti sulla nozione di "altri documenti" rilevanti in ambito di evasione fiscale IRPEG, individuando rigorosamente i criteri per la loro equiparabilità alle fatture ai fini della rilevanza penale.

⚖️ Principio di diritto affermato

La Corte ha stabilito che:

• Non tutti i documenti fiscali:

• Possono essere considerati penalmente rilevanti per integrare le condotte di frode fiscale.

• Solo i documenti che:

• Presentano rilievo probatorio analogo a quello delle fatture,

• Sono qualificabili come "altri documenti" ai sensi della normativa tributaria,

• Possono costituire l’oggetto materiale del reato di evasione fiscale.

• Il criterio di equiparazione:

• Deve essere espressamente previsto dalla normativa tributaria,

• Non può essere esteso analogicamente a ogni documento fiscale.

👉 È necessario dunque un criterio di stretta interpretazione per l'individuazione dei documenti penalmente rilevanti.

🧾 Normativa di riferimento

• D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (TUIR) – Disciplina dell’IRPEG (ora superata dall’IRES, ma rilevante ratione temporis).

• D.lgs. 10 marzo 2000, n. 74 – Reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto.

• Art. 2 e art. 8, d.lgs. 74/2000 – Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

📚 Rilevanza della pronuncia

La sentenza:

• Rafforza la distinzione tra documenti rilevanti e documenti meramente contabili,

• Impedisce l'applicazione estensiva delle norme penali tributarie,

• Tutela i principi di tipicità e legalità nel diritto penale tributario.