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Carta d’Identità Elettronica: Legittima la Dicitura “Genitore” – Cassazione Civile n. 9216/2025

Carta d’Identità Elettronica: Legittima la Dicitura “Genitore” – Cassazione Civile n. 9216/2025


Introduzione:

Con la sentenza n. 9216 dell'8 aprile 2025, la Prima Sezione civile della Corte di Cassazione ha confermato la possibilità di utilizzare l'espressione “genitore” al posto di “madre/padre” sulla carta d’identità elettronica di una minore, disapplicando il d.m. 31 gennaio 2019. La decisione si fonda sulla tutela del superiore interesse del minore e sul principio di non discriminazione alla luce dell’evoluzione normativa e giurisprudenziale in tema di rapporti familiari.

⚖️ Principio di diritto affermato

La Corte ha stabilito che:

📄 Carta d’identità elettronica e dicitura “genitore”: La terminologia adottata nei documenti ufficiali deve rispettare il diritto all’identità personale e familiare del minore, riconosciuto anche nel caso di adozione in casi particolari (art. 44, l. n. 184/1983), come ribadito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 79/2022.

📄 Disapplicazione del decreto ministeriale: È legittimo disapplicare il d.m. 31 gennaio 2019 nella parte in cui impone la dicitura madre/padre, se in contrasto con i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione e dall’interpretazione costituzionalmente orientata della normativa sull’adozione.

👉 In sostanza, il provvedimento afferma che il diritto del minore alla piena identificazione familiare prevale su norme regolamentari secondarie.

🧾 Normativa di riferimento

  • Art. 44, comma 1, lett. d), l. 4 maggio 1983, n. 184 – Adozione in casi particolari.

  • Corte Cost., sentenza n. 79/2022 – Riconoscimento dei legami parentali nell’adozione.

  • Costituzione italiana – Art. 2 (diritti inviolabili), art. 30 (tutela della famiglia e dei figli).

📚 Rilevanza della pronuncia

La sentenza:

  • Promuove la protezione dei legami familiari nelle nuove forme di filiazione.

  • Afferma il primato del diritto all’identità personale dei minori.

  • Estende l’applicazione dei principi costituzionali anche nei confronti delle disposizioni amministrative.

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